Camminando a Midtown tra mezzogiorno e l’una e mezza è molto frequente imbattersi in una coda di lavoratori in pausa pranzo, in attesa di poter ordinare presso un food truck, parcheggiati a bordo delle Avenues. I food trucks a New York non sono di voga solo ora, ma sono un cardine della cultura americana, sempre attuali e sempre gettonati dai colletti bianchi (e non solo!). Vediamo in questo articolo di capire i costi e le opportunità per aspiranti ristoratori italiani sulle quattro ruote.
Quanto costa?
Se paragonato ad un ristorante, il costo è di gran lunga ridotto. Per incominciare serve, naturalmente, comprare il camioncino (truck): il mezzo in genere usato come truck è sicuramente il Workhorse della GMC (per intenderci, il furgoncino utilizzato da corrieri quali FedEx e UPS), il cui prezzo dell’usato varia tra i $20,000 ed i $45,000. Dopo l’acquisto è necessario, come secondo step, acquistare tutto l’equipment per la cucina, il cui prezzo può variare in media tra i $45,000 ed i $60,000 (molto dipende naturalmente dalle attrezzature scelte e dalla tipologia di cucina che si intende offrire). Costo totale per poter poi operare? Attorno ai $110,000 per iniziare, senza contare le spese che l’imprenditore deve sostenere per vivere a New York prima di aprire i battenti che, ricordiamo, sono notevoli. Cerchiamo di fare un piccolo breakdown conservativo dell’investimento necessario per aprire un food truck a New York:
La Licenza
Per ottenere la licenza, è necessario fare applicazione alla città di New York dove i prezzi sono attorno ai $50 per 8 mesi e di $200 per due anni. Tuttavia, il numero di licenze è rimasto praticamente invariato dagli anni ottanta sino ad oggi (circa 4,235 su un totale di circa dieci-dodicimila street vendors che giornalmente operano nei cinque boroughs), mentre la domanda è nettamente aumentata, facendo schizzare i prezzi nel mercato nero delle licenze. A fine 2017 il New York City Council aveva addirittura proposto di aumentare il numero di tali licenze per i sette anni seguenti, proposta però finita nel dimenticatoio dopo undici ore di consiglio. La via legale per avere una licenza è quella di iscriversi ad una lista di attesa (nella quale vi sono già più di 1,600 applicazioni pendenti) e di sperare che tali licenze aumentino, a meno che non si decida l’acquisto della licenza sul mercato secondario (che, in quanto illegale, sconsigliamo vivamente). Prezzi nel black market? Attorno ai $10,000 per 8 mesi e di $24,000 per due anni per i food truck.
Il visto
Il visto più adatto per poter operare un food truck negli Stati Uniti è il visto per imprenditori (E-2), facente parte della famiglia dei visti non-immigrante. A fronte di un investimento sostanziale nell’attività. Tale visto viene concesso con una durata di cinque anni senza limiti di rinnovo. Per approfondire, vi consigliamo di leggere il nostro articolo inerente al visto E-2.
Dove si Lavora
In genere la maggior parte del business avviene a Midtown, nello specifico su Park Avenue all’incrocio con la E47th St. e con la E53rd St. e sulla Avenue of the Americas (6th Avenue) all’incrocio con la W46th St.. Ma anche a Downtown, nella zona di Wall St, specialmente su Water Street e su Broadway, all’altezza di Cedar Street. Tuttavia, non è facile “accaparrarsi” i posti migliori a Midtown: in genere è necessario arrivare la sera precedente, non dopo le 10 di sera (in molti dormono addirittura dentro il truck). E il parcheggio? Non è possibile, tuttavia, parcheggiare il food truck ovunque: il comune di New York regola infatti le aree dove è possibile parcheggiare ed è necessario pagare il parcometro e rispettare il codice della strada. Tuttavia, per molti food truck conviene in genere prendere una multa (~$70) e lasciarla sul parabrezza: spesso, dato il volume d’affari, conviene.
Non solo in Strada
Per chi possiede e gestisce un food truck il business non si ferma solo a Midtown e Downtown. Molti sono infatti le “food fairs” (fiere del cibo) dove si raggruppano tutti i food trucks della città. Il più famoso è sicuramente Smorgasburg, il più grande food market settimanale degli Stati Uniti, dove più di 100 venditori (food trucks e non solo) si radunano per sfamare tra le 20 e le 30mila persone a Williamsburg il sabato oppure le domeniche a Prospect Park (Brooklyn). Tra gli altri eventi/fiere importanti ci sono anche concerti come Governors Ball (evento di tre giorni che si tiene a Randall’s Island), e tutti gli eventi che si tengono negli stadi come Forest Hills Stadium. In genere, tutti questi eventi richiedono come fee tra il 30% ed il 35% del fatturato in media, lasciando comunque possibilità di profitto molto alte per i food truck che offrono prodotti di qualità al giusto prezzo.
Altra fonte di guadagno importante per i Food Truck è quella degli eventi privati come gli eventi aziendali (in genere di start-up) e, soprattutto, i matrimoni, la cui stagione è tra maggio e settembre. In questo caso è cruciale il network tra i wedding planners per assicurarsi la presenza a questi eventi.
Quanto si guadagna?
Dormire nel truck qualche volta al mese è sicuramente un sacrificio, ma alcuni food truck riescono ad incassare anche $3,000-$3,500 al giorno nelle zone più gettonate. Questo dipende molto dalla qualità del prodotto offerto ma soprattutto dal come viene offerto, in quanto bisogna sempre tener conto della cultura del lunch per gli americani (i quali richiedono sempre un piatto completo con molte proteine). Con un prezzo medio di $15 per lunch (la spesa media a Manhattan), in poco tempo si possono vendere anche 200 piatti al giorno. Il guadagno per chi lavora è assicurato, ma di lavoro ce ne è tanto: dalla preparazione delle pietanze in hub specifici (parcheggi dove si lascia il truck di sera con annesse delle cucine, in genere tra Brooklyn e il Queens) sino a raggiungere i posti con molto traffico pedonale (il che può richiedere ore dato il traffico e le distanze).
Cosa Manca? Analisi dell’offerta
destUSA ha analizzato i 220 food trucks (e food carts) più popolari per New York City, categorizzandoli per tipologia di cucina offerta e offering (dolce, salato e focus per vegani/vegetariani). Per quanto riguarda la tipologia di cucina, come si evince dal grafico che segue, più di un food truck su due (56%) offre cucina Americana oppure Latina (nello specifico, il 57% di questi ultimi offrono cibo messicano, più precisamente tacos, burritos, quesadillas, etc).
I food truck americani, nella stragrande maggioranza, offrono grandi classici quali hamburgers, hot dogs, donuts, mac & cheese etc., oppure, molto più semplicemente, junk food, ossia cibi fritti ipercalorici e con scarsi valori nutrizionali (vi è tuttavia qualche eccezione di qualche food truck che promuove prodotti dell’orto e/o pietanze per vegetariani e/o vegani). Da notare che, in genere, le percentuali riflettono molto il mix etnico della popolazione newyorchese.
Dall’analisi emerge una forte mancanza di cibo Italiano di qualità, specialmente regionale. Al momento vi è solo un food truck Italiano (autentico!) in circolazione: Ponti Rossi di Alessandro Capuano, un giovane ragazzo intraprendente napoletano che vende pasta Garofalo dal suo food truck e non solo (il cibo è ottimo). Tra i più gettonati vi è anche Neapolitan Express, un food truck che sforna pizze napoletane (il quale ha avuto così tanto successo che hanno fatto il salto nel retail su Wall St.). Insomma: se si offrisse un prodotto italiano di qualità preparato in tempi rapidi, le opportunità ci sono eccome, specialmente se si insiste, allo stesso tempo, su canali marketing quali Yelp (molto più utilizzato rispetto a Tripadvisor) e Instagram. Saranno poi in molti a chiamarvi ad eventi privati o, perché’ no, anche nel loro quartiere, sotto il loro ufficio.
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